La bellezza della scoperta

Quando lavori per una piccola casa editrice indipendente e non a pagamento e ti occupi della correzione delle bozze, ti imbatti anche nella lettura di nuovi talenti e spesso ti ritrovi a essere parte della vita di coloro che scrivono per gioia, dolore, denuncia, passione.

Così mi è capitato di conoscere persone affette da malattie degenerative; persone che hanno subìto violenza e hanno voluto denunciare con le parole (perché i fatti, quelli li lasciano agli altri); persone che hanno avuto a che fare con una vita che ha tolto tanto prima, per restituire di meglio dopo; persone che sono state una goccia, in mezzo a un mare spesso in tempesta.

E allora ho avuto il piacere di leggere e conoscere, spesso con il privilegio dell’anteprima, uomini e donne fantastici, che si raccontano.

Mauro Ferrara è uno di questi, un ex finanziere in pensione anticipata, perché affetto da Sclerosi Multipla in giovane età. Mauro ha scritto un intero libro con una palpebra, perché, ahimè, è l’unica parte del corpo che riesce a muovere, ma vi assicuro che in quel libro c’è tutto, non solo l’autobiografia di un Uomo.

“Essere uomo non vuol dire soltanto fare la pipì in piedi” non è solo un libro, ma è una lezione di vita, è denuncia e insieme rassegnazione per una condizione inaccettabile eppure vissuta nell’ironia, quella che solo Mauro è in grado di avere e di raccontare.

Pochi giorni fa, invece, ho letto e conosciuto, grazie alle parole scritte da Serenella Antoniazzi, una splendida donna attiva nel sociale e per il prossimo, la storia di Paolo, affetto da Alzheimer precoce, e di sua moglie Michela, che ogni giorno lotta al suo fianco per non cadere nell’oblio di una vita troppo ingiusta.

“Un tempo piccolo” è il titolo del libro in uscita; un tempo piccolo è quello che pulsa nella mente di Paolo e quello che sua moglie cerca di cogliere ogni giorno, per ricordare a lui e a sé stessa chi erano prima della malattia e chi sono oggi.

Io mi immergo nel loro vivere, nella loro storia e nel loro essere, ed è proprio questo lo scopo della nuovissima collana Life di Gemma Edizioni, che vuole dare voce a chi non ne ha e vuole essere al fianco di chi, troppo spesso, lotta per una qualità di vita migliore.

E poi ho il piacere di lavorare ogni giorno con ragazzi e studenti di tutta Italia, che della scrittura fanno tesoro e danno voce a pensieri spesso tenuti nascosti, per la paura di essere giudicati o anche solo per vergogna, quella vergogna che spesso, ingiustamente, ci assale in quello che risulta essere il momento più prezioso della nostra vita: l’adolescenza.

Leggo nei loro racconti alcuni pensieri confusi, altri chiarissimi, altri ancora buttati lì perché richiesti, e con il senno di poi apprezzo quelle tante pagine scritte durante la mia adolescenza, quando bastava una penna o una matita per alleviare la tristezza di giorni apparentemente piatti.

E oggi mi ritrovo tra le pagine dei miei ragazzi, che spesso svogliatamente eseguono i compiti, ma che forse, un giorno, conosceranno un po’ meglio sé stessi e gli altri.

2 pensieri riguardo “La bellezza della scoperta

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